314 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA altresì l’annunziato disegno di Candia, e si dimostrava disposto a concedere che, in caso di bisogno, il Sammichcli prolungasse ancora la sua dimora in Creta, prima di ritornarne a Corfù. Nella ducale stessa (16 ottobre) si avvertiva il provveditore della spedizione di 5760 ducati per i bisogni di Candia e della Canea, sollecitandolo però alla esazione del contributo stabilito da parte dei cittadini : e caldamente gli si raccomandava la fortificazione di Candia (1). Un anno dopo, il 3 ottobre 1539, protraendosi troppo a lungo il soggiorno del Sammicheli in Creta, il Senato scriveva che “ sono ho Vinai passati molti anni et mesi che et fidelissimo et benemerito del stato nostro maestro Michiel da San Michiel inzegner si ritrova de lì de ordine nostro: dove, et per lettere et per molte relationi, havemo sempre inteso li ottimi portamenti sui nel provedere che et qnelta città et isola et li altri importantissimi lochi nostri della Canìa et di Retiimo siano ridotti in ottima fortezza; di modo che tra li modelli et disegni eh’esso ha fatto fare della forma che si habbiano a fare ditte fortificatione, et tra l’opera che fino al presente è stata fatta, si può continuare a falcidiare nei loci prefati, senza che la persona di esso maestro Michiel stia più de lì: restando specialmente il fedel nostro Antonio da Crema inzegnero, il quale è benissimo istrutto di ogni cosa „. — Per questo si ordinava al Sammicheli di recarsi a Sebenico, per attendere alle fortificazioni della Dalmazia. E convien credere che egli, obbedendo alle ingiunzioni ricevute, abbandonasse tosto l’isola di Creta, non senza avere, come gli si era imposto, “ lasciati tutti quei ordeni che parerà ricercar al bisogno delle fabbriche di quell’ isola „(2). Questi pochi dati, assieme a qualche altro accenno di cui in seguito ci avverrà tener parola, costituiscono le sole notizie che sul punto più importante della storia delle fortificazioni di Candia, sulla parte cioè che vi prese Michele Sammicheli, ci sono conservate. Dei disegni e modelli suoi, come delle sue scritture, lettere e relazioni, di cui pure parlano i documenti, più nulla si è potuto rinvenire. Che le mura di Candia siano opera del grande Veronese e detto e lipc-tuto da tutti. — Ma se facile — ed anche gradito può esseie il credei lo, non altrettanto agevole si è il dimostrarlo. Anzi, pur ammettendo che molto egli abbia contribuito a quella fabbrica, è doveroso confessare che non tutto il merito di questa gli va attribuito. (') V. A. S. : Senato Secreti, LIX, 83 * e 84*. (Si buon andamento di quei lavori. — Cfr. p. e. V. A.S.: veda parte del documento riportata più avanti, trat- Senato Mar. XXVI, 70*; XXIX, 19; XXX, 57*: tandosi delle mura di Canea). — Intorno a quest’e- XXXVII, 196: XXXIX, 48. 230; XLT, 225 ; XL1I, poca fu introdotta pure l’usanza di concedere o con- 144*; XE1V, 170, 227 * ecc.). fermare la nobiltà cretese a quanti cittadini con gc- (!) A. Bertoldi: Michele Sammicheli cit., pag. 2t. nerose oblazioni pecuniarie avessero contribuito al