400 rlrr™ 11 F°tere del dUCa di GuÌSa 6 la sm ¡»fluenza sul popolo; una trama ordita per impadronirsi del re fu sventata dagh apparecchi di difesa fatti da questo, il Guisa dispetto dei reali divieti entrava in Parigi, e la città trova vasi divisa in due campi. Mentre Caterina introduceva nuove pratiche, essendosi Enrico fuggito dalla sua capitale Gra/r6Se, ad eserolta™ «n pieno potere, radunò il popolo, foco eleggere nuovi magistrati, dominò il Parlameli 0 pel cosi detto Editto d’ unione (21 luglio 1588) ed il re stesso dovette piegarsi alle sue esigenze, debole ed ■ 1 ante come al solito, or vieppiù invilito dalla eccessiva possanza de suoi nemici, e nell’ansietà dell’esito dei grandi ghXrT °te FÌ1ÌPP° U dÌ Spagna faC6Ta °ont,° '’In- Divenuto signore anche del Portogallo dopo la morte c ol re cardinale Enrico (1580) succeduto al prode Seba- MoTd’A? ^ m laSdat° ^ n6lla SPedÌzione contro i Mori d Africa (1); animato di nuove speranze di assoggettare finalmente i ribelli dei Paesi Bassi, dopo che il foro mZ 16 m° d’ 0ranSes era stat0 assassinato (10 luglio 1585) ; attento a prepararsi la via fors’ anco ah trono di rancia o almeno ad esercitarvi efficace influenza col tener vive m quel paese le fazioni e la guerra civile, Filippo non sapeva darsi pace fin tanto che non avesse menato qualche gian colpo sull’Inghilterra, a ciò movendolo oltre che la smisurata ambizione anche i diritti ch’ei vi pretendeva come vedovo della regina Maria Tudor, il dispetto pei soccorsi prestati dagl’inglesi ai Paesi Bassi e agli Ugonotti di rancia, la vendetta della morte di Maria Stuarda. Veniz^dS, £ov®rnatori nominati nell’ interregno mandavano a mao-inn ltwn^ldan— assistenza contro l’ambizione di Filippo Ì3 Srvisi ed fWOSinont Principi), ma la Repubblica-non vollTmi-D. Antonio. * mÒ aDZI P1U tardl rall°ntanamento del pretendente