432 sebbene accompagnati da stragi e dalle più spaventevoli catastrofi, sorgente di progresso per 1’ umanità in generale e per le età successive, come appunto quelle nubi tempestose che nel portare che fanno il flagello a questo o a quel campo, rinfrescano però e depurano l’aria, e danno nuovo vigore alla vegetazione. Nell’ atmosfera ciò è 1’ opera di un momento, ma nella storia dell’ umanità, le grandi rivoluzioni, i grandi mutamenti politici si preparano, si predispongono da lungo tempo, e 1’ uomo colpito dall’ ultimo evento cerca d’ ordinario spiegarlo per cause prossime, quando queste invece son a cercarsi fors’ anco più secoli addietro. Così la veneziana Repubblica mentre ancora nel secolo XVI brillava di tutto il suo splendore, veniva sempre più perdendo non solo della sua estensione nel Levante, ma, ciò che è più, di quelle cittadine virtù che fatta l’aveano grande, e nello stesso tempo eresceano intorno a lei e divenivano formidabili altri Stati ed altre città che doveano prima abbassarla, poi sovvertirla. Spagna, Portogallo, Francia, Inghilterra, Olanda si facevano potenze marittime e i loro mercantili navigli cominciavano a frequentare quei porti, ove prima solo la veneziana bandiera soleva sventolare; in Italia stessa sorgevanle rivali oltre all’ antica Genova anche Ancona e Livorno : i Turchi l’opprimevano all’ Oriente. Dalla parte di Terraferma i suoi dominii si trovavano serrati tra Austria e Spagna, che le davano continue molestie e minacciavanla di pericoli ancor maggiori. Tutto ciò ren-devale necessario di mantenersi in pace all’ esterno, e di volgere ogni cura a provvedimenti che potessero e assicurarle i confini, e conservarle i traffici, e dare incremento alle sue arti industriali. Il secolo XVI segna dunque per Venezia il massimo sviluppo della sua diplomazia ; più che sulla forza materiale,