248 senza gravi opposizioni, alfine acconsentì la Repubblica e a vescovo di Verona fu nominato Girolamo Trevisano. Altre dispiacenze insorsero quando poco dopo il papa volle eleggere il Da Mula al cardinalato, del qual avvenimento fu a Venezia proibita qualunque dimostrazione di gioia, fino a vietare ai parenti di vestire per questo fatto la toga pur purea di seta, detta ducale, come soleasi, nelle occasioni di solennità (1). Sotto il uuovo doge Girolamo Priuli, non fu alterato il sistema di pace, ormai adottato dalla Repubblica, solo premurosa di mantenersi in buon accordo con tutti gli altri Stati. L’ ambasciator Giovanni Michiel in Francia era stato incaricato di presentare al nuovo re Francesco II, giovane di sedici anni, le condoglianze per la inopinata morte del padre, e di assicurarlo dell’ inalterabile fede ed amicizia del veneziano governo. L’ ambasciatore, dopo fatti i suoi uffizii col re, dal quale fu assai amorevolmente accolto, andò a trovare anche la regina (Caterina de’ Medici) « la quale era, così scrive il Michiel, in una camera tutta razata di nero, così le mura come il pavimento, nella qual camera non si vedeva lume di giorno, ma soltanto due candele ardevano sopra un altare fornito di nero ed un letto simile. Quivi era la regina vecchia vestita di negro con una lunga coda che andava in terra, con un bavero di esso manto, foderato d’ermellini. Seguiva dopo la regina di Scozia, moglie del nuovo re, vestita di bianco, che così usano portar per corrotto. (1) 28 agosto 1581, uffici del nunzio perchè la Signoria si recon-cilii col da Mula protestando che questi non ebbe alcuna parte in quanto accadde. Rispose il doge che quanto era stato fatto contro il Cardinale da Mula era «per 1’ossex*vanza delle leggi et ordini nostri e per non mettere contusione nel nostro governo e il tare altro sarebbe difficile anzi impossibile, perchè siamo in repubblica e dovemo conservare le leggi et ordini nostri ». Esposiz. Principi p- 41 all’ Archivio.