475 mento), due 'patroni all’Arsenale., due al biscotto (1), ed altro all’artiglieria, con dipendenza dal Collegio dei Savii e questo dal Senato, poi il Collegio fu ristretto nel 1585 a tre Proveditori e tre Governatori. L’obbligo della somministrazione di galeotti fu più tardi convertito altresì in una tansa detta insensibile perchè pagata dai varii corpi delle arti mediante leggere tasse sui loro componenti. Così il governo per dolcezza verso i suoi sudditi e per non sottrai li alle arti e alle industrie, spogliavasi in gran parte d una forza nazionale patriottica perfino nell’ armata, la quale veniva a comporsi di mercenarii e di genti di perduti costumi. Nell’armata detta sottile, l’infimo grado era quello del Nobile, pi’imo avviamento marittimo al Patrizio, e di antichissima istituzione ; veniva poi il Cornilo, VArmiraglio, il bopraco-mito, il Governatore di Gaiezza, il Capitano del golfo, il Capitan generale, infine il Proveditor d’ armata. V era altresì la carica di Proveditor generale di Dalmazia, dal quale dipendevano tutti i Capi da mar quando si trovavano nella Dalmazia, nell’Albania e nel Golfo. Nell’armata grossa dopo il solito Nobile, veniva il Governator di nave, VAlmirante, il Capitano delle navi-, infine carica suprema era (1) Tanto eccellente era la fabbricazione del biscotto in Venezia, cbe il chiarissimo ingegnere Gio. Casoni (morto ne c Qual magistero fra coloro vi avesse per giungere a tanta perfezione di lavoro, ora c’è ignoto del tutto e solo pappiamo in modo positivo che un antico particolare magistero vi aveva. Ta}f decantate proprietà del biscotto veneziano, di non soggiacere a11 attacco del tarlo, possiamo asserire per testimonianza, noi c e ques e viamo, essendoché l’anno 1821 nel mese di giugno venendoci> offerto alquanto pane biscotto lasciato dai Veneziani m un “agazz no di Candia insieme a ceci, a fave ed a miccia di corda allorché ne 1669 cessero quella rinomata fortezza, ove rimase trascurato dai Turchi come è loro costume.......pure quel pane dopo un secolo e e mezzo, qui per vicende di guerra portato, era sanissimo, mente disgustava al palato, nulla ripugnava allo stomaco, anzi senz una preoccupazione lo si avrebbe creduto ancora gustoso. Venezia e le sue Lagune, t. 1, parte II, p- 157.