87 sto fu loro assegnato il locale posto sopra la camera dei Capi, vale a dire i di poi tanto diffamati Piombi (1). Il nominare queste carceri, intorno alle quali fu tanto favoleggiato, rappresentandole come la ghiaccia di Dante nell’ inverno, e assomigliandole a forni ardenti nella state, ci conduce di nuovo a dire qualche cosa sulle prigioni in generale. Richiameremo quanto abbiamo già detto altrove (2), che se orridi erano i Camerotti, volgarmente chiamati Pozzi (nè ciò vorrem noi negare) erano tuttavia carceri migliori che altrove, e pretendere che i Veneziani, a differenza di tutti gli altri popoli, dovessero volere, giusta le nostre idee, che le carceri non fossero orride, è cosa veramente, più che strana, ridicola. Ma fanno testimonianza della pietà che lo stesso Consiglio de’Dieci, tenuto in conto di sì tremendo, avea de’ carcerati, quelle leggi che i Capi del Consiglio avessero a visitarli ogni mese, e il breve passeggio che loro concedevasi giornalmente nei corridoi, e la premura perchè le pareti di quelle carceri fossero coperte di ben grosso larice (e se ne vede una ancor interamente rivestita) e perchè i prigionieri non mancassero di grosse coperte, chiamate schiavine ; ne fanno testimonianza la separazione dei carcerati per debiti da quelli per delitti criminali (3),.la cura di sminuire il numero de’ rinchiusi nella stessa carcere durante i calori della state (4) ; ne fa testimonianza 1’ elezione de’ nobili avvocati dei prigionieri (5) che aveano 1’ obbligo di recarsi ad essi ad ascoltarne le lagnanze. Viaggiatori spregiudicati, e che non aveano studiato Venezia sui romanzi o sulle poesie, la giudicarono tre (1) 15 Maggio 1591, Vedi la Parte nel t. Ili, pag. 78 ove par- lammo delle prigioni. ^ (2) Tomo III, p. 74. gì lì p°V- 137;™Tt0l*r!- dei SÌPori di Notte al Criminale. (4) 28 Giugno 1600. Consiglio X, Registro Comune. (5) 29 Giugno 1443. Libro Ursa M. C.