ponteficii sorprendevano un corriere con lettere di Garcilasso secretarlo dell’ ambasciatore cesareo, marchese di Sarria, per le quali 1’ Alba veniva eccitato alla guerra ed alla invasione delle terre romane. Allora il papa chiamato a sè l’ora-tor veneziano Bernardo Navagero, gli sponeva nel seguente modo gli avvenimenti (1). « Non potendo noi essere con voi, come era nostro desiderio, ordinammo al duca (di Paliano) che vi desse conto di quello che era successo. E veramente, magnifico ambasciatore, ogni dì più scopriamo i tradimenti loro : quel Tassis (2) ha detto assai e dirà anco delle altre cose , abbiamo ritenuto G-arcilasso (3), nè avremmo rispetto di ritenere anco il suo principale se fosse qui. Vorremmo intender da lui anco più oltra ; consigliavano che si venisse qui e si avevano diviso il nostro Stato ; vivit Dominus saranno forse astretti a pensare e difendere il suo. Non ne mancano forze, abbiamo principi potenti che stenderanno la mano in nostro aiuto ; rubar, com’e lor solito, non ne potranno alcun loco d' importanza, perchè abbiamo aperti gli occhi ; se lo vorranno con eserciti giusti, se ne pentiranno. Abbiamo pensato di parlarne in congre-gazion pubblica con la presenza di tutti gli ambasciatori et forse la chiameremo domani, e vi preghiamo ora che non lasciate in alcun modo di venire anche voi. Vogliamo proceder con il piè di piombo, imitando la Signoria illustrissima che va lentamente e con molto rispetto come si dee fare nelle cose di Stato. Non è quel tiranno dell’imperatore più da stimare, non ha quelle tante forze che si crede ; ed il figliuolo poi che prove ha dato di sè? Non ha reputazion nelle arme, non è pratico dei governi, in somma li loro (1) 10 lugl. 1556. Dispacci Bernardo Navagero Cod. MXCV1I. Marc. (2) Maestro delle Poste, G. A. Tassis, che era stato posto alla tortura. (3) Arrestato mentre scendeva le scale del palazzo. Dispaccio 9 luglio.