270 le voci, nè mancarono sospetti che fosse stato opera di qualche emissario turco, scrivendo il bailo di Costantinopoli a quel tempo che le cose con la Porta ottomana sempre più s’intorbidavano e davano a divedere ogni dì più il mal talento di quella corte e che grandi progetti vi si facevano su Cipio, contrariati dal gran vesir Mehemed favorevole ai Veneziani i quali sapevano con frequenti e preziosi regali acquistarsene l’animo, ma favoriti e sollecitati con tutto il fervore dall’ ammiraglio Piali e dall’ intimo amico del sultano D. Giuseppe Nassì da lui dichiarato duca di Nasso e lusingato del regno di Cipro (1). La vita di quest’ uomo, cha salito a tanta grandezza sotto i regni di Solimano e di Selim, contribuì grandemente alle risoluzioni ostili contro i Veneziani, offre particolari sì strani e sì poco noti finora, che merita se ne dica qualche cosa. Giovanni Miquez della famiglia Nassì, era nato in Portogallo di stirpe ebraica ; figlio di uno di que’ molti che 1’ a-ti oce persecuzione avea costretto ad abbracciare il Cristianesimo esteriormente, ma che nel cuore tanto più rimanevano attaccati alla fede avita, quanto che aveano dovuto cedere alla violenza anziché seguire la propria convinzione. Giovanni, fornito di bellissime qualità del corpo e dello ingegno, versato nelle arti cavalleresche del tempo, si recò nel ho* gioventù in Anversa, ove allora risiedeva come leggente de Paesi Passi la regina Maria d’Ungheria, sorella di Carlo V, e seppe cattivarsene la benevolenza (2). Vivea ni ini po st>m ri Anversa una riccvedova • e 11 -’^novembre scriveva il bailo : da diverse parti mi vien rilento che D. Josef Nassì parla così liberamente, cbe questo signore V Archivio 1 lmpresa dl Cipro come 86 fosse deliberata. Annali al- npiÙ-.r10faf/eral ab Hispania metu ne detegeretur male dissimulata Vint ici» afqUe ,^fuerP>([e diu versatus primariis viris ipsigue Marne reginae tum Delgmm obtmenti, percarus. Strada, de Bello belgico.