442 negozio, il timore di una guerra è causa potente a distruggere questa fabbrica, poiché tutt’i creditori insospettiti di non perder il suo danaro, per assicurarsene, vanno a e-straerlo, ed apportano la fatali attura. E troppo difficile, anzi impossibile, che in spazio di qualche anno non succeda un degli accidenti nominati per il quale il banco mini. Nè può schivare il banchiere, sia chi si voglia, di essere sottoposto a questi casi ; perchè la natura della cosa, la qualità del negozio nasce con questi accidenti, è accompagnato da tutte queste circostanze, vive con questi pericoli,* in modo che quando vogliamo istituire banchi particolari, non possiamo liberarci da questi timori e da queste angustie. Eia ragione è pronta. Tutti quei che levan banco, non prendono tanto travaglio, non si sottomettono a un tanto peso d’esser cassieri di tutt’ i danari della piazza per custodirli semplicemente, ma per trafficargli, e trafficandogli guadagnare, impiegandone una parte in mercanzia di Levante per esempio, un’ altra in negozii di Ponente, un’ altra in biada, un’altra in quelle cose che gli posson apportar utile, come cambi ed altro, se altro si ritrova. Il denaro distribuito in tanti negozii, seminato in tanti luoghi, non si raccoglie con quella facilità che il si dispensa, e se un traffico succede felicemente e molti ancora sortiscono prospera riuscita, un solo che vada in sinistro, sconcia tutta la composizione di questo negozio. Questa è un’ armonia di troppo numero di corde e con troppa delicatezza temperata; tanto che una benché debole, che esca fuori del concerto, è bastevole a disarmoniare ogni cosa. Si aggiunga ancora che a-vendo occasione il banchiere di accomodare molti amici nei bisogni ed acquistarsene di nuovi con tal servizio, e potendo far questo senza esborsamento di danaro ma con la sola scrittura di una succinta partita, facilmente s’induce a satisfar molti. Essendoli rappresentata opportunità di com-