324 meno molto grato 1’ intender anco per le lettere di V. M. Cattolica et dell’ ambaciator nostro che non vi sia stata in questo accidente alcuna colpa d’offesa verso la persona sua, ned altra cosa di sirnil qualità. Dio onnipotente il quale si die creder che tenga particular cura et protectione di tanto re a cui è comesso il governo di così gran parte della Cristianità, che conosce la sincera et retta intentione di V. M. Cattolica, è da sperare che farà terminare questo travaglio con quel quieto e buon fine che devono desiderar tutti quelli che amano il beneficio di V. M. e della Serenissima casa sua ». E poi nella lettera di condoglianza per la morte (1) dissimulando e rappresentandosi al vivo il dolore di S. M. per tanta sciagura, chiudeva : « la quale Altezza per il fine cattolico e tanto religioso e pio che intendemo aver fatto, è da creder che dalle perturbationi umane et travagli di questo mondo sia passato alla tranquillità et eterna quiete dell’altro ». Poco poi tardavano a seguire altre lettere di condoglianza al re (2), e alla regina madre Caterina (3), per la morte della regina Isabella avvenuta di parto, « con dispiacer grande del re e di tutta la Corte, scriveva l’amba-sciator veneto (4), perchè S. M. sapeva molto ben accomodarsi alla natura del marito, et era umana e benefica con ognuno. Tre ore prima che mancasse pregò il re a non prender pensiero per la sua morte, e che sperava d’ andar in loco dove avria potuto pregando Dio farli maggior servitio che stando in terra, et raccomandando stretta-mente le sue dame, disse che le infante non le raccomandava sapendo che S. M. come buon padre non le averia man- (1) Secreta 4 settembre, p. 90. (2) Ib. 13 novembre/ p. 100. (3) Ib. p. lOOJt.0 £*•••->• « (4) Dispaccio Cavalli 3 ottobre.