423 ella a ciasòuno rispondendo altra volta, passava oltre. Giunta nella sala del Maggior Consiglio, levati tutti i banchi, fu dato un sontuoso festino, occupando la dogaressa la sedia ducale fra i consiglieri, colle damigelle ai piedi e le sue gentildonne disposte intorno. La refezione fu portata a lume di torcia in giro per la piazza in trecento cestelle dorate con confetture di vario genere, rappresentanti uomini, donne, fontane, barche ed altri oggetti con ¡squisito lavorio. Il terzo giorno la principessa vestita d’argento e manto di restagno d’ oro andò in chiesa s. Marco con le sue gentildonne e dopo solenne messa il legato papale le presentò la Rosa d’ oro mandatale dal papa e al dopo pranzo fu fatta magnifica regata in Canal grande, nella quale giostrarono eziandio alcuni inglesi, combattendosi dalle barche con lande spuntate. Fu costrutto altresì un teatro sopra un burchio trascinato da quattro barche coperte di tela e artifi-ziosamente dipinte ; ma lo spettacolo che dovea darsi di notte al lume delle torcie fu impedito dal mal tempo. Principali avvenimenti del principato di Marino Grimani Q^fmani (1595-1605) furono la conquista che papa Clemente Vili fece LXxfix. di Ferrara, la caccia sempre continuata contro gli Uscoc- 1595. chi, e le controversie con Roma per la giurisdizione in Ce-neda e pei confini ; avvenimenti che se non condussero la Repubblica ad aperta guerra, non lasciavano però di darle molestia ed obbligarla ad enormi spese per la necessità dello stare sempre parata e con le armi in pugno. Era morto il 27 ottobre 1596 Alfonso duca di Ferrara, e non lasciando figli, nominava suo erede universale D. Cesare d’Este suo cugino ; insorsero gravi difficoltà per parte del papa, che non riconoscendo la legittimità di esso Cesare (siccome figliuolo naturale ch’era dello zio del defunto duca, sebbene legittimato) pretendeva I errara per se, siccome feudo devoluto alla Chiesa. Cesare però intanto rico-