466 trentacinque i giardini (1), tra questi parecchi di mara-vigliosa bellezza come quello di Gasparo Erizzo a s. Can-ziano ornato di fabbriche con statue e pitture ; di Andrea Michiel a’ Ss. Gervasio e Protasio con piante rare e una fontana di acqua dolce ; di Cesare Zilioli a s. Angelo con piante esotiche di grandissimo pregio ; di Pietro Bosello, che oltre alla sontuosità degli edilìzi e delle corti che il circondavano, raccoglieva in sè tutte le erbe medicinali. Tale era Venezia sulla fine del secolo XVI, città della magnificenza, del lusso, dei piaceri, ma insieme di un governo assai migliore, di una libertà politica e religiosa assai più ampia che altrove ; di un commercio ancor vivissimo, d’arti e d’industria fiorenti ; di amore infine a quanto può nobilitare la umana mente e dar vero lustro alle ricchezze, mediante la coltura de’ buoni studii e del bello (2). Resta ora a vedersi qual si fosse la condizione delie Provincie. (1) Sansovino e Fr. Schotti Itinerarium nobilior. Italiae regio-num 1591. (2) Il quadro dato alla fine d’ ogni secolo della condizione interna della città, delle sue leggi, dei provvedimenti ecc., dimostra chiaramente quali sieno le nostre idee, e sotto qual aspetto noi consideriamo la storia, ma entrare in maggiori particolari nei secoli precedenti, era impossibile, mancandone i documenti. SeilMacaulay recentemente potè farlo, trattando la Storia d’ Inghilterra, si ricordi eh’ egli prende a descrivere la storia del suo paese dalla fine del secolo XVII.