62 chiedendo aiuto e consiglio. Avendolo il San Secondo persuaso cederò e cercare di accomodare la cosa alla meglio, mandò un suo segretario al Consiglio dei Dieci, scusando 1’ occorso, ma il Consiglio, inteso che 1! Abondio era ancora in palazzo, credette si volessero dare soltanto buone parole finché a quello fosse procurata la fuga, e deliberò di tenere il secretano come ostaggio. Intanto il Contarmi e il Grimani, seguiti da numerosa turba armata, si avviavano al palazzo, e fatta un’ apertura in un muro, penetrarono per quella in una casetta che metteva nella corte dell’ambasciatore, donde mandarono nuovamente a dirgli venire essi d’ ordine del Consiglio de’ Dieci per prendere l’Abondio o lo torrebbero per forza. L’ ambasciatore era in grande travaglio perchè da una parte avea dato la sua fede all’Abondio di non consegnarlo, dall’ altra vedeva il pericolo che il minacciava ; fu un momento in cui ebbe il pensiero di strangolarlo, anche perchè noli palesasse i segreti del suo re, ma quelli che lo circondavano ne lo distolsero, mostrandogli come avrebbe per tal atto inasprito vieppiù la Signoria. L’ Abondio fu dunque consegnato al Contarini che lo mandò subito per barca alla prigione dei Capi, non s’arrischiando di mandarlo per terra eh’ e’ sarebbe stato morto dalla furia popolare. Allora il secretario fu rilasciato, e cominciò il processo ; il Cavazza che stava sul niego fu convinto colle stesse sue carte, fra le quali era una copia dell istruzione secreta data dal Consiglio de’ Dieci all’ ambasciatore Badoer ; 1’ Abondio fece grandi rivelazioni, e si procedette a molti altri arresti. Tutta la città era in grande spavento, il popolo diceva che da altri e da personaggi ben piu ragguardevoli che non i secretarii si rivelavano i secreti ; che di questa pece erano intinti gli stessi Dieci ; che non si procederebbe più innanzi per non metter mano sugli uomini principali della città; che l’Abondio sarebbe avvelenato per-