584 T ambasciatore mi scrive che S. Santità ha dato ordine a Rusticuc-cio et al Datario che la spedischino per il Segherovi ; che se ci fosse di bisogno o di favore o d’ opera alcuna con Sua Santità, pregherei lei a volervisi intromettere per amor mio ; ma sendo già spedito come dico, mi parrebbe offenderla a impiegarla in quello che non conviene. Et quanto al sospetto che la tiene che non si dica che fra noi non sia mala satisfattione o intelligentia questo non potrà essere, perchè ho datò ordine a' miei ministri che dichino al Papa, al Rusticuccio et dove bisogni che l’un et l’altro di noi camminava al buio in questo negotio senza sapere 1’ un de T altro, et che quando V. S. Illustrissima seppe che io ero tanto innanzi se n’ è ritirata per amor mio che ne 1’ ho ricerca affettuosamente ; oltra che li effetti faranno conoscer sempre a lei et a tutto il mondo che io 1’ amo come conviene, et che io non ho altro fine nè desiderio in questo mondo che satisfare a V. S. Illustrissima, et servirla in tutto quello che io possa, dispiacendomi fino all anima che ella habbia havuto travaglio di quello che non è stato nè sarà mai, cioè di credere che io non 1’ ami, non confidi di lei, et voglia competer seco ; si che quietisi pure et stia sicurissima che persuasione alcuna nè di ministri nè d’altri che si voglia non sarà mai bastante a interrompere quel corso dell’ amor che le porto nè quell’ acceso desiderio che ho tenuto et terrò sempre di farmele conoscere per tale che ella habbia cagione di amarmi, come ho visto che fa. Ron starò a darle conto del stato in che mi trovo di salute et come io sia stata a questi giorni, perchè, oltre che 1’harà inteso da altri, il Do vara ne la ragguaglierà pienamente, talché a me basterà di baciarle le mani et pregare Dio per ogni suo contento. Di Fiorenza il dì 15 di agosto 1586. Di V. S. IUustriss. et Reverendiss. Affettuoss. cognata et serva La gran duchessa di F.