203 valleiesca che politica, recava ad effetto il suo disegno d’una spedizione contro Algeri per punire quei pirati. Venuto perciò in Italia, ossequiato dagli ambasciatori veneziani ai confini del Veronese, salpò dal porto della Spezia con una flotta di settantaquattro galere, dugento fra altri grossi e piccoli navigli, portanti numerosa truppa di fanti e cavalli alla volta dell’Africa, ove approdò il 20 ottobre 1541, nella stagione autunnale, sfavorevolissima alle imprese marittime, sprezzando i consigli di chi più avveduto avea tentato di persuaderlo a differire quella pericolosa spedizione. Difatti già era eseguito lo sbarco, gli Spagnuoli aveano occupato le eminenze, tenevano gl’ Italiani le spiaggie, già dispone-vansi le artiglierie, e ogni cosa preparavasi all’ assalto, quando nella notte del 23 si sollevò improvvisamente fiero uragano, cadde a dirotta la pioggia, i soldati senza mantelli, senza tende irrigidivano, e profondavano nel suolo sabbioso, tutto ammollito dall’ eccessiva acqua. Il nascente dì venne ad illuminare la devastazione notturna. Quattordici galee naufragate, cento trenta navigli perduti ; il nemico preso animo dal favore del cielo, uscì numeroso e potente e cacciò gli Spagnuoli dai posti occupati, mentre continuava la pioggia, il mare agitato impediva il pronto imbarco, mancavano i viveri, mancava ogni ricovero ; infine il giorno ultimo d’ottobre potè l'esercito imbarcarsi sull’avanzo della flotta, che perseguitata ancora dalle burrasche, dovette rientrare tre giorni dopo nel porto di Bugia (1), e solo scorse tre settimane potè prendere il largo per tornare in Europa ove intanto la confederazione di Francesco con Solimano CD Accompagnava Carlo V nella spedizione l’oratore veneziano Mann Giustiniano clie scriveva dalla galea in porto di Bugia di Barbaria 10 nov. 1541 raccontando la disfatta e la imprudenza del-1 imperatore, di aver fatto sbarcare le truppe senza i viveri e le artiglierie, e la turpissima e inordinata ritirata di questo esercito da Algeri. All’ Archivio.