188 l'adkiatico Iye attestazioni dell’attività commerciale della Repubblica verso il Mille si collegano ai trattati che in questo tempo essa concluse con i Musulmani di Sicilia, Berberia, Siria ed Egitto, per assicurarsi il traffico nel Mediterraneo centrale ed orientale: trattati che costituiscono il punto di partenza della prosperità economica veneziana e segnano altresì un passo notevolissimo nel progresso degli scambi fra l’Europa ed il Levante. Così Venezia s’apparecchiava, forte in prosperità e nell’armata, a quella formidabile gara, di cui furono teatro l’Adriatico e l’ionio nei due ultimi decenni del sec. xi, con una rispettabile potenza terrestre e marinara, che allora s’era formata nel sud d’Italia ed in Sicilia: il regno normanno. Il successo, che piegò in generale dalla parte dei Veneziani, indusse costoro a seguire nel secolo successivo una diversa politica nei riguardi del regno di Puglia e ciò attesterebbe, a mio avviso, che essi si sentivano ornai così forti da non temere i Normanni. Ecco perchè riuscì facile a Ruggero II di staccare la Repubblica dalla lega che i due imperi aveano stretto ai suoi danni nel 1136, ed è certo che Venezia ottenne allora delle concessioni commerciali, o nel regno di Sicilia o nei paesi dove i sudditi di Ruggero trafficavano, le quali concessioni costituivano per i Normanni una rinuncia ed alla Repubblica fruttavano più d’una battaglia vinta. Ma soprattutto poi dovea riuscir utile a Ve-