500 operosa vigilanza nello stato ordinario delle cose, e da abusi non abbastanza impediti non ostante al frequente invio de’ Sindioi e Inquisitori, o ai rapporti energici di questi al loro ritorno. Tuttavia i popoli, in generale, amavano il governo veneziano, e ne diedero replicate prove nelle varie occasioni ic questo secolo e nei susseguenti. È vero che il contadino, specialmente del Friuli e dell’Istria, spesso emigrava in cerca di miglior sorte, e vivea infelicissimo. Tuttavia non va giudicato secondo le nostre idee : sentiva 1’ oppressione de’ signori, cercava per naturate istinto sottrarvisi, ma senza giungere colla sua mente fino ad ideare una rivoluzione politica, e ad accagionar de’ suoi mali il governo centrale e a maledirlo, quando anzi il poco di bene e di protezione di che potea godere, da questo solo gli veniva ; i suoi mali, i suoi patimenti erano divenuti ornai tradizionali, erano una dolorosa ma inevitabile necessità. Maggiore era lo scontentamento nei nobili per la preminenza di che godevano da per tutto i nobili veneziani (1), e perchè il governo cercava fiaccar l’abuso del loro potere e delle armi. Ma i cittadini erano contentissimi, aveano un governo che toccava assai poco gli scrigni, e le cui stesse gravezze erano piu sulla carta e nei decreti che nell’ esecuzione ; un governo che tutelava le proprietà, e, per quanto i tempi comportavano, la sicurezza personale ; che cercava con ogni sforzo mantenersi in pace coi vicini e lasciava vivere tranquilli i suoi sudditi, ed attendere ai traffici e alle industrie. Se poi guardavano intorno a sè, ben aveano di che consolarsi, e vedendo la trista condizione degli altri Stati, le guerre interne che li dilaniavano, le esterne che in brev’ ora mettevano al fondo quanto le industrie e i commerci in molti anni aveano (1) Codice Cicogna 1102. Relazione di Anonimo del 1683 o 1593.