6o I,'ADRIATICO Le varie stirpi greche moveano adunque in gara fra loro a compiere la loro opera di progresso e di utilità economica; e ben presto le città che sorgevano davano vita ad altre città, disseminando dovunque le bellezze, il sapere, l’amore ai traffici, propri di quelle genti. S’oppose però ai gloriosi navigatori l’attitudine ostile degli Etruschi, i quali, signori del tratto superiore dell’Adriatico e dominanti su gran tratto della costiera italica, non erau disposti a tollerare che nuovi venuti ponessero freno alle loro piraterie. Se, oltre a ciò, terremo conto delle condizioni della riva illirica, poco confortanti per il commercio, comprenderemo di leggieri come nel complesso la colonizzazione ellenica sull’Adriatico non raggiungesse quello sviluppo considerevole che toccò invece sul golfo di Taranto ed in Sicilia. Quel bacino fini poi col passare dal dominio diretto dei Greci a quello delle città italiote e siceliote, di due specialmente, Taranto e Siracusa. Non consta invece che alcuna colonia ellenica sull’Adriatico abbia potuto non solo esercitare un primato al di fuori di quel mare ma neppure entro i limiti di esso. Ciò non ostante, gli antichi storici concordano nel riconoscere che non tanto le colonie greche prosperarono, ma che pure quelle, che avevano raggiunto considerevole importanza con i Veneti, gli Umbri e gli Etruschi, quali Padova, Ravenna, Spina e Adria, conseguirono notevole incremento, e che in generale rifiorì tutta la costa lungo le