369 qaei garbnsii che potMsero si“b- d,vpLa ProTÌS|on.d8' d»na>0 od ¡1 governo della cecca ohe deve per Ogni rispetto passar segretissimo, con questa S ni if S ratre — ^ '* dispensa di ess0 ™ tetta per il Senato, ne si possa da alcuno di detto Consi. ° 1“ ,r Parte m altre materie o pubbliche o particolari quelhPi4StCate Mlla S°f °detta deliberativa del 1468, e da ft t , . ,,Pnm° apnie “ daIla Presente' «“»"do fosse ta alcun altra cosa oltre le disopra specificate, possa es- scr queUa intromessa per cadauno dell! avogadori nostri e piantata nel Senato essendo materia di Stato, il qual Se-nat° m tal caso abbia l’autorità di questo Maggior Consiglio; m ie altre materie veramente restino nella loro autorità di potei le portar così a quello come a questo Consiglio non si po ondo dal predetto Consiglio di Dieci metter in alcuna maniera alcun impedimento quovismodo alli detti avoga-dori ne proceder contro di loro per tal causa non ostante qua sivog ìa Parte che fosse in contrario, e tutte le intro-mission che facessero a esecutione di quanto è sopra detto siano anziane a tutte le altre materie et piacitate prima di qua si voglia altra per la quale fosse chiamato questo Consiglio e quel di Pregadi, e di più sia legittimata la Banca ed esclusi dalla ballottazione quelli che entreranno nel nostro Consiglio di Dieci et zonta. Et acciocché li detti a vogatori possano con maggior facilità nell’avvenire esercitare U loro carico, sia commesso a missier lo cancellier nostro che taccia quanto prima publicar separatamente tutte le e eggi spettanti a questo Maggior Consiglio et al Consi-g io di Dieci et a quello di Pregadi ordinate sotto capi distinti delle materie, dovendo ogni volta esser dato loro dal secretarlo deputato alle leggi il rubricato spettante a quel -mnsigho ove essi si troveranno, acciocché con tali mezzi la Von. VI. 4?