479 drone, lamentavasi che il territorio andasse sempre più peggiorando, e che la sua cultura anche dalla parte verso il mare non ostante il terreno più fertile, giacesse abbandonata, tanto che si sommavano fino a venticinque mila i campi rimasti incolti (1), la popolazione già di ducentocin-quantamila anime (2) trovavasi nel 1590 diminuita di ottanta mila nello spazio di trent’ anni (3) per la mortalità, la guerra, la carestia, onde Alvise Grimani con concitate parole sciamava : « Se nella Schiavonia e nell’Albania non vi son popoli, non è da maravigliarsene, perchè quei confini sono persi, che Dio perdoni a chi causò l’impedimento al rimedio e alla provisione che io aveva disegnata opportuna, come quello che ero nel fatto e sopra il luogo. Se 1 I-stria non è abitata, similmente non è da maravigliarsi, perchè vi è il pretesto del mal aere, ma che la gente fugga e si porti nel Friuli, dov’ è perfettissima aere e buonissimi terreni, questa veramente è gran meraviglia, e perchè non vi è altra ragione, bisogna confessare che ciò avvenga dal mal trattamento che fanno quei signori e castellani alli loro coloni e perchè non si pensa alla sua conservazione, onde per questo mancamento corriamo molto pericolo di eccitar contro di noi l’ira di Dio ». Erano i principali prodotti del Friuli ottimo vino, abbastanza grani, dava buoni pascoli e boschi. Fra ottocento e più ville, solo cinquanta erano di giurisdizione della Signoria (4) ; le altre di nobili castellani. I sudditi tuttavia si mostravano fedelissimi alla Repubblica, la quale piovvede-va quanto per lei potevasi a fornir le citta di granaglie (5) (1) Relazione Sindici 1591, e Relazione Giovanni Mocenigo, 1574. (2) Riferte Rettori, 1560, Cod. MCLXXXVII. (3) Relazione Alvise Grimani Provveditore generale, 159U. (4) 1576, Riferte Rettori, Cod^ MCLXXXVII. (5) Relaz. Giov. Mocenigo 1574.