98 che scrivevano all’ ambasciatore in Ispagna in tempi pericolosissimi : « A noi dunque continuerà a scriver solamente le cose che spettano a’ propalatori, incombendo le altre al Consiglio dei Dieci, non dovendo noi por altra sorte di avvisi abusare 1’ autorità che ci è con pubblica deliberazione impartita». (1). Detto così del potere e degl’ incarichi degl’ Inquisitori di Stato, diremo del loro Rito ossia della forma del loro pi'ocedere, quale risulta da alcuni de’ loro processi ancora conservati. Nelle denunzie segrete non si fidavano di subito, ma mandavano spie duplicatamente e triplicatamente fino a tanto che avessero piena certezza o della veracità, o della falsità dell’accusa (2). Trovatala esatta, chiamavano ed interrogavano segretamente i testimonii, e quando aveano in mano tutte le prove, facevano venire il colpevole o per semplicemente ammonirlo (3) o per costiturlo e dare comunicazione del processo al Consiglio de’ Dieci. I testimonii erano interrogati nei casi di maggiore importanza dal segretario, negli altri dai notai ducali e sempre con intimazione del secreto. Talvolta nei casi urgentissimi, anche un solo inquisitore poteva ordinare il cav.to arresto, che poi adunati tutti e tre veniva o confermato o annullato. Potevano raccogliersi in qualunque luogo, anche nella casa di uno di essi, e ad ogni ora. L’ arresto, per eyitare lo strepito, seguiva per lo più di notte o con qualche stratagemma; dalla terraferma l’imputato trasportavasi a Vene- 1 2 (1) Ott. 1611, Inquisitori, Disp. Ingh. e Frane. (2) Siebonkees Versuch einer Geschichte der Venez. Staats Inquisition. Nürnberg 1791, p. 87. (oj Ammonizione a un figlio discolo, nei processi dell’Archivio. - Angelo luarui Quirini, vescovo di Brescia, lece stampare alcune lettere di papa Benedetto XIV (1740-1758): cosa che molto spiacque al papa ed era per tirargli addosso brutti impicci. Gl’Inquisitori lo tanno segretamente avvisare e lo ammoniscono ad essere più prudente. Siebenkees. 1 F