68 spaventevoli idee sogliono ricorrere alla mente : un tribunale misterioso, indipendente, che giudica in via sommaria, senza forma di procedere, sopra semplici delazioni. La sala di sue sedute parata a nero, debolmente rischiarata da torcie gialle, scale segrete che mettono a’ Piombi o ad orribili sotterranei, una barca che conduce le vittime ad annegare nel Canal de Marrani ; 1’ abbominevole sedia, su cui tal volta, nella sala stessa, alzata una cortina, vedeasi strozzato il colpevole ; tutto quanto l’immaginazione può creare di più atroce fu accumulato a carico degl’ Inquisitori di Venezia. Ciò che la poesia ed il romanzo propalarono, la storia del sig. Daru, che levò di sè tanto grido al suo apparire in Francia, e che divenne perciò la più diffusa e letta anche altrove, confermò coi pretesi Statuti, da lui trovati in un esemplare della biblioteca del re a Parigi (1), statuti contro i quali già si levarono e il conte Tiepolo e lo storico Botta e Bianchi Giovini, traduttore dell’ opera del signor Darò, dimostrandone con buone ragioni la falsità. Ma ciò non bastava, e restava ancora a sapersi se gl’ Inquisitori avessero avuto altri statuti e quali. Ora noi, mercè gli studii fatti sull’ argomento, siamo in grado di seguire a passo a passo lo sviluppo storico del famoso tribunale degl’inquisitori di Stato in Venezia, di esporre le vere leggi che lo reggevano, di giovarci perfino delle memorie autografe di uno degl’ Inquisitori, con che speriamo che la verità sarà finalmente a trionfare e si raddrizzeranno le false idee. A proposito delle quali non possiamo astenerci dallo stupire fortemente, che il sig. Darà, nella sua qualità di storico e critico, abbia potuto tenere per buona moneta quegli Statuti e gloriarsi della scoperta. Nel che, se pur non vogliamo cercare, come altri fece, un fondo di malevolenza, ed un desi- ci) Volume in_4.° numerato 10462233.