415 ministri residenti, che al sicuro sarebbero allora e più fedelmente rappresentate e più vivamente. Ma una stanchezza della lunga guerra cominciava a manifestarsi in tutte le parti ed i legati papali facevano ogni ufficio per indurle alla pace. Le pratiche loro e della Repubblica (1) mettevano maggior frutto, dacché Filippo II sentendo approssimarsi il suo fine, non voleva lasciare al figlmol suo Filippo III in retaggio due guerre, l’una nei Paesi Bassi, l’altra in Francia. Laonde la pace fu finalmente conchiusa tra le due potenze a Vervins nel maggio del 1598 e nel mese precedente l’editto di Nantes, col concedere ai Protestanti il libero esercizio della loro religione, avea cercato di tranquillare anche quel potente partito che temeva di vedersi sacrificato alla nuova fede abbracciata dal re e alle necessità della politica. Così respirava alfine la Francia di tanti anni di guerre e di desolazioni, di fanatismo e di odii, e poco dopo moriva Filippo II, colla rabbia nel cuore di aver consumato tanti anni di regno e le migliori forze della sua nazione a reprimere la libertà, la quale invece trionfava nelle repubbliche olandesi; ad estirpare l’eresia e 1 editto di Nantes invece la riconosceva e ne guarentiva legalmente 1’ esistenza in Francia ; ad abbattere l’Inghilterra e questa sorgeva più forte e formidabile che mai (2) ; prova manifesta degl’ inutili sforzi della violenza a rattenere od impedire ciò che è divenuto un bisogno del tempo, e che è una conseguenza inevitabile degli avvenimenti. Le stesse agitazioni religiose e di libertà sommove-vano la Germania sotto il debole imperatore Rodolfo II, nel tempo medesimo che la guerra contro i Turchi ardeva nel-1 Ungheria, e le popolazioni di questa si mostravano sempre 1 (1) Secreta 21 febb. 1596;7, p. 95. (2) Henry Martin, Hist. de Franco XL, 549.