271 della famiglia Mendes (1) portoghese con una figlia ed una nipote. Le sue dovizie 1’ aveano fatto segno ai partiti fin.au-ziarii suggeriti da un Gasparo Duci fiorentino, molto caro, come scrive il Navagero (2), alla regina, ma odiato da tutto il resto per le sue angario e vessazioni per le quali attendeva ad impinguare 1’ erario e sè stesso. La vedova era stata costretta a fornire la somma di duecentomila fiorini, oltre ciò ogni giorno o da Carlo V, o dalla reggente, le erano proposti matrimonii per la nipote e la figliuola, con non poca sua noia, siccome quella che derivando anch’ essa da famiglia ebrea forse aspirava al momento di poter tornare alla prima credenza. Giovanni, che erale anche parente, frequentava la sua casa e poco stette a introdursi un’ amorosa corrispondenza fra lui e la figliuola, alle cui nozze non volendo Beatrice; qualunque ne fosse il motivo, acconsentire, i due amanti si fuggirono, ma poi raggiunti, la madre benedisse il loro matrimonio e formarono tutti quind’innanzi una sola famiglia (3). Di questo fatto, raccontato da storici contemporanei, nulla però si legge nei dispacci del Navagero il quale scrive soltanto, parlando dei Mendes, che : « la madre dubitando assai delle facultà e assai di essere costretta a maritar il suo sangue a richiesta di principi, col pretesto dei bagni si sono partiti, incassati i loro crediti più che (1) Gratz nel Jahrbttch der Israeliten 5617 (1857) la chiama Bea- trice de Luna dicendo non sapere donde Schudt (jud. Denkwiird. i\r ricavasse che il nome della figlia invece di Regina fosse Mendezia, e suppone così si chiamasse prima di tornare al giudaismo. B dispaccio del Navagero chiarisce la cosa, dimostrando che la stessa istrice fosse appunto della famiglia de Luna ma però maritata ad un Mendes. « Si trovano in Anversa, tra le altre facoltà grandi, una che era sotto la ditta Francesco e Diego Mendes portoghesi morti son molti anni, erede la moglie d’ uno di essi con una figlia e una nipote». Dispaccio 5 sett. 1545 da Brusselles Cod. DCCCXCII, alla Marciana. (2) Cod. DCCCXCII. (3) Strada loc. cit. e i contemporanei Geriach Ti Irle, Taqébuch e Olbert de Wyss.