96 di portarsi al Consiglio de’ XL Civil Vecchio facendovi tentativi iraproprii e discordanti da quella moderatione, che si conviene anche nei magistrati, che tutti devono cospirar uniti al servigio della patria, a! quali tentativi ha lo stesso Consiglio de’ XL con singoiar prudenza resistito. Si risolve per ora farle comparir in questo luogo, e seriamente ammonendole, imporlè rigoroso silenzio in questa materia, avvertendole che di questa seria ammonizione se ne farà nota in questi libri ; perche in ogni caso che venisse in minima parte da esse contravenuto a quanto se le cornette, saran prese quelle risoluzioni che vaglino d’ esempio per far contener i cittadini, se ben graduati, dentro i limiti del rispetto e della moderatione senza abusare della propria autorità con pericolo di perniciosissime conseguenze ». Dopo la lettura della quale ammonizione mentre gli Avogadori volevano dir qualche cosa, gli Inquisitori si levarono dicendo che a quel supremo Tribunale non era lecito a chi si sia 1’ aprir bocca, ma conveniva ciecamente chiunque obbedirsi, e cosi uscirono prima gli Avogadori e poi gli Inquisitori senza dir altro. Fu poi trovato spe-diente di far con onore degli Avogadori e dei sindici ritirare gli atti .corsi tra loro in questa spiacevole faccenda, e tutto ebbe fine. Il popolo temeva, ma riconosceva in pari tempo negli Inquisitori un Tribunale che lo proteggeva da ogni violenza dei nobili ; a molti di questi invece era un freno insopportabile. Laonde alla metà del secolo XYIII si sollevò contro gl’ Inquisitori una violenta burrasca, cominciarono alcuni patrizii a parlare con acerbezza de’ loro abusi, delle loro condanne, del mistero in che avvolgevano le loro a-zioni, della loro tirannia in fine, e più oltre progredendo presentarono un atto formale d’accusa, domandarono si penetrasse in quegli inaccessibili penetrali, si togliesse alfì-