CONCLUSIONE 529 renze con Livorno, Roma con Civitavecchia, Napoli, Palermo e Messina da sè trovano di avere tanto vigore in sè medesime da bastarsi come città, devono accorgersi che ciò non basta punto all'Italia presa nel suo complesso di nazione, che vuole e deve progredire, come tale, e nemmeno alla loro stessa attività parziale come città ; poiché ciascuna di esse figura ora come un’appendice e brilla d’un riflesso di quella luce che le viene dall’occidente e dal settentrione, non d’una luce propria che, partecipata pienamente dalla regione orientale ed adriatica dell’Italia, si riverberi dall’Adriatico verso la sponda orientale del Mediterraneo ». Così scriveva il Valussi, dopo avere tramandato alla presente generazione il suo incitamento ed augurio : « Se il Mediterraneo torna ad essere centro del mondo civile, non può essere indarno per l’Italia, che di questo mare tiene il centro... Il movimento europeo verso Oriente continuerà ed avvolgerà l’Italia medesima in sè stesso. E una necessità geografica e storica. Del grande corpo europeo noi siamo una parte che si move col corpo stesso. L’importante per noi si è di non essere in questo movimento un accessorio di minor valore, ma bensì una parte essenziale, cospicua, predominante. Se l’Italia non dovesse essere che un’appendice degli altri gran corpi dell’Europa occidentale e settentrionale, non si potrebbe dire che la sua posizione centrale nel Mediterraneo le fosse tanto giovevole per sè stessa. Certo è meglio essere una 34. — G. Cassi.