228 m’ era il sig. Giovanni suo padre, che fu così gran capitano e tanto famoso, si vedariano effetti grandissimi ; ma quello che disegnò il padre vivendo con l’armi, con la forza, con il valore e con la tirannide, ha in vita conseguito il figliuolo con la sorte e con la quiete e con la buona fortuna, e però teme sempre disturbo dalla guerra, talmente che ad altro non pensa che alla pace, e con quella desidera di conservarsi, stando sempre con 1’ animo sospeso, inquieto e sollevato. Ama sua eccellenza e stima assai i virtuosi in tutta la specie di professioni e si diletta molto della varietà degli studii e molto si compiace della scoltura e pittura e fa nel-1’ una e nell’ altra di continuo lavorare uomini eccellentissimi per fare cose rare o degne de’ suoi tempi, e al mio partire nella conduttura di un sasso solo per fare la sua statua avea speso dodici mila scudi ». « Si diletta molto di gioie, di statue, di medaglie antiche, ed ha tante di queste antichità eh’ è uno stupore e di tutte queste cose fa grandissima professione e spende assai, del che lascia memoria eterna. Fa scrivere le storie de’suoi tempi in lingua latina e toscana e fa fare i commentarli della sua vita nell’ una e nell’ altra lingua da uomini eccellentissimi pagati per questo .... « Ma quello che lo fa degno di nome e di laude è la sua esemplare continentia ed il gran conto che tiene particolarmente dell’ onore delle donne che etiam le minime ingiurio fatte ad una minima donnicciuola di pubblico luogo, punisce severamente, nè si sa, dopo eh’ egli è principe, eh’ abbia mai conversato se non con la signora duchessa sua moglie. Il che lo fa molto più ammirabile per essere questa una delle maggiori soddisfazioni dei sudditi, ed una delle lor maggiori contentezza . . . Soleva usare tutte le grandezze in tutte le cose, ma da un tempo in qua è molto rimesso e ritirato nelle cose della casa, non vive invero da prin-