212 La condizione poco favorevole in che si trovava, e la poca speranza di soccorso per parte del re d’Inghilterra (ostinato nell’assedio di Boulogne e Montreuil, mostrando non volersi estendere al di là della Picardia) lo facevano inclinare ad accogliere le proposizioni di accordo in addietro respinte ; nè dall’ entrare in nuove trattative era alieno Francesco temendo che Enrico, insignoritosi di Bouljgne, potesse venire a congiungere le sue truppe con quelle dell’Imperatore. Così alfine dopo lunghi maneggi fu conchiusa la pace il 18 settembre 1544 a Crepy nel Laonese, obbligandosi ciascuna parte a restituire quanto avea occupato dopo la tregua di Nizza : il re rinunziava alle sue pretensioni su Napoli, alla sua superiorità feudale (Suzeraineté) sulla Fiandra e 1’ Artois, e al riacquisto di Tournai ; l’imperatore dal canto suo cedeva Hesdin ; inoltre i due monarchi s’impegnavano ad adoperarsi di concerto alla riunione della Chiesa, ciò che voleva dire ad una alleanza contro i Protestanti. Prometteva altresì Francesco di ritirarsi dalla sua lega coi Turchi e somministrar anzi soccorso contro di essi, mentre a compenso di tanti sagrifici convenivasi che il duca d’ Orleans secondogenito di Francia sposerebbe o l’infanta Maria figlia dell’imperatore o la seconda figlia di Ferdinando re de’ Romani ; nel primo caso colla dote dei Paesi Bassi, nel secondo con quella del Milanese ; la Savoja sarebbe sgomberata dalle truppe francesi ; insomma era un ritornare, dopo tre anni di tanti e dolorosi sforzi, al trattato del 1540, e anche questa volta con apparenza di assai breve durata, perchè la morte poco dopo avvenuta del duca d’ Orleans metteva di nuovo la pace in contingenza, rientrando per quella morte il re Francesco nei suoi diritti sul Milanese. Il 7 gennaio 1546 anche Enrico Vili ritiravasi per particolar trattato dal suolo di Francia, la quale in questa guerra avea per la prima volta fatto un grande armamento marittimo e tentato uno sbarco