448 Tuttavia malgrado il fiorire delle arti, de’ mestieri (1), del commercio, della navigazione non mancava neppure in Venezia la povertà, e la città presentava nella sua popolazione lo stesso quadro che offrono attualmente i grandi centri come Londra e Parigi, ove per lo strabocchevole concorso di gente dal di fuori a cercare occupazione e lavoro, vedesi a canto alle ingenti ricchezze, al grande commercio, alla somma operosità industriale, la squallida miseria (2) ; vicino alle maniere più gentili, alla coltura della mente, al gusto più raffinato, la rozzezza, la violenza, il delitto. Non lasciava adunque il governo di sempre più accrescere ed estendere gli utili provvedimenti onde alleviare le sofferenze delle classi misere, migliorarne i costumi, punirne le colpe. Qual sentimento di carità non ispirano le parole con cui comincia la Parte 9 marzo 1544 (3) circa ai poveri vergognosi ! « E certo umano et pietoso officio 1’ aver ai poveri commiseratione et massimamente a coloro che nati d’honesti parenti et di beni di fortuna per qualche tempo ben dotati, sono poi per varii e diversi accidenti di quella a povero stato redutti, delli quali in questa nostra città ne abbiamo gran numero et sono chiamati li poveri vergo- (1) Ebbero questi nel secolo XVI, varii regolamenti per i mura- tori, ì pescivendoli, ì falegnami ecc., ma come notammo altrove, derivavano da tempi assai più remoti. Vedi Capitolar Rosa e Capitolar I, della Giustizia vecchia all’Archivio. Il 15 aprile 1543 i calzolai ottennero di poter vendere i loro lavori sulle pubbliche piazze e tener aperto un finestrino delle loro botteghe nelle feste per comodità del popolo, « occorrendo a molti spesse fiate diversi bisogni, nè debbano essere molestati, imperciocché tal vessation e molestie che sono date alli poveri artefici e botteghieri sono molestissime ad essa Illustrissima Signoria, la qual sempre desidera che le arti e mestieri sieno conservati et augumentati in questa città per universal benefìcio e pubblico e privato et che li poveri uomini artefici e bot-teghien sieno ben trattati e non astretti per tali estorsioni ad aban-donare la citta contro la mente della predetta Illustrissima Signoria e delli Maggiori nostri. ° (2) Sanuto XLVTI, 13 marzo 1528. (3) Registro Novus, Mag. Cons.