♦ 219 nere di cinquemila fanti l’imperatore nelle sue imprese contro i protestanti. Ed avendole ciò scritto il suo ambasciatore da Ratisbona, il Senato si affrettava a distruggere ogm sospetto in questo proposito, protestando come al solito che la Repubblica non se ne sarebbe per nulla impacciata (1). Le armi imperiali aveano in sul principio la peggio, ma ad un tratto le cose cambiarono faccia pel tradimento del duca Maurizio di Sassonia il quale segretamente accordatosi coir imperatore, abbandonò i confederati ed entrò armata mano nella Sassonia elettorale di cui ambiva al possesso. Questa invasione scompigliò l’esercito protestante, 1’ elettore di Sassonia e il Langravio d’Assia accorsero a difendere i proprii Stati, l’elettore palatino, il duca di Vir-temberg, le città di Svevia e di Franconia, scoraggiate dalla ritirata dei due capi della lega, e dell’ inazione dei re di Francia, d’Inghilterra e di Danimarca da cui s’ erano ripromessi aiuti, si sottomisero (dicembre 1546). Entrava il duca Maurizio nella Boemia e colà univasi colle forze imperiali per combattere 1’ elettore Gian Federico. Il 28 aprile 1547 presero a passare il fiume Elba, per farsi incontro all’ Elettore il quale colle sue genti a piedi e a cavallo accampava all’altra riva, e giudicando che la cavalleria dell’imperatore non si sarebbe arrischiata di passare durante la notte il fiume a guado, lentamente si ritirava. Ma sopraggiunto il 24 da tutte le forze imperiali, dovette accettare presso a Muhlberg la battaglia. Fu aspramente combattuto, infine l’imperatore restò vittorioso, le truppe dell’ Elettore furono rotte e fugate, egli stesso fatto prigioniero (2). Penetrato quindi Carlo nella Sassonia, tutta alla sua soggezione la riduceva ; i Boemi che avevano fa- (1) Secreta 26 luglio 1546, lettera all’oratore in Germania. Secreta p^ntT ^ Senato al Ball° in ^drianopoli 6 maggio 1547,