CONCLUSIONE 507 che ogni sovranità che sorse sull’Adriatico provenne sempre o dall’Oriente o dalla costa italiana, e furono la Grecia e Roma nell’antichità, Venezia fino alla Rivoluzione francese. E vi dominò nell’èra napoleonica la Francia, ma esercitando la sua sovranità attraverso l’Italia. E vi signoreggiò l’Austria, ma stanziata nella valle del Po: il che viene a dimostrare che il dominio di quel bacino è un complemento del dominio del versante orientale della nostra regione. Onde anche le considerazioni politiche ci danno diritto di rivendicare all’Italia la padronanza dell’Adriatico. Ciò non esclude che altri enti politici ed economici possano ed abbiano il diritto, come l’ebbero anche in passato, di affacciarsi alle rive di quel mare. I/Italia, sorta in nome della libertà, non nega questo diritto ad altre nazioni. Ma essa è anche gelosa custode della propria sicurezza; ed è perciò che non può permettere ad altri di dominare, non di percorrere, quel mare che è il golfo più grande della propria regione. Se quindi alcune popolazioni balcaniche, cui è preclusa la via naturale al Mar Nero o all’Egeo, sono costrette a procurarsi uno sbocco nell’Adriatico, la nostra patria lo potrà consentire, perchè ciò non viene per nulla a menomare l’egemonia italica. Il primato marittimo d’uno stato può e deve coesistere con l’ammissione alla libertà marinara dei minori enti politici; perchè ciò torna alla fine di vantaggio all’uno ed agli altri: al maggiore, per