261 1* ambasciator veneto Michele Suriano (1), senza esperienza e senza autorità, il Consiglio pieno di disordini, la suprema autorità in mano della regina madre (Caterina de’ Medici) che e donna, e sebbene savia, però timida e irresoluta, ed il re di Navarra principe certo nobile e grazioso, ma poco costante e poco esercitato nel governo ; il popolo in disordine e in divisione manifesta e pieno di sediziosi et insolenti che sotto pretesto di religione hanno disturbato la quiete universale, corrotti i costumi e ordini consueti di vivere e guasta la disciplina, oppressa la giustizia, violati i magistrati e finalmente messa in dubbio 1’ autorità del re e la salute di tutti, e chi vuole comparare lo stato presente del regno a quello dei tempi passati, che solea essere tanto formidabile ai maggiori re et imperatori del mondo, lo trova tanto debole e tanto infermo che non ha ninna parte in sè che sia sana». Il Condè, che alla morte di Francesco II trovavasi prigione e in pericolo perfino della pena capitale, JU liberato: Antonio di Borbone re di Navarra pervenne alla reggenza insieme con Caterina, e il dicembre 1660 fu aperta i assemblea^ generale degli Stati, la quale col suo decreto U luSll° 1561 condannava i colpevoli d’ eresia soltanto al bando, e cercava, sebbene invano, di provvedere ai tranquillo vivere dei cittadini ; il principe di Condè fu dichiarato innocente ; un colloquio fu tenuto a Poissy fra teologi cattolici e protestanti, il quale, coni’ era a prevedere, non condusse ad alcun risultameli to, e le stragi e le più crudeli atrocità contro gli Ugonotti ricominciarono. Altro rimedio cercava contro la diffusione dell’ eresia, papa I io IV, adoperandosi a dare stabile forma alla disci-P ma della Chiesa col riaprire il concilio di Trento, a ciò eccitato anche dall’ imperatore e con soddisfazione della (1) Cod. DCCCLXXXIII, cl. VII, alla Marciana.