364 i/ADRIATICO Intanto, fin dal marzo 1800, la rivalità russoinglese sul Mediterraneo, che datava dalle vittorie di Caterina II contro il Sultano, s’era riaperta; e lo Czar, per controbilanciare le aspirazioni britanniche su Malta, avea, d’accordo col Sultano, costituito la repubblica delle Sette Isole Unite. Erano queste Corfù, Zante, Cefalonia, Santa Maura, Itaca, Paxo e Cerigo, le quali, con le piazze loro dipendenti sulla costa d’Albania ed insieme con la repubblica di Ragusa, venivano a costituire un principato autonomo posto sotto il protettorato ottomano e la garanzia della Russia; la quale era, in fondo, la vera padrona di quell’importante arcipelago e vi teneva flotta e presidio. Se ciò non andava a genio dell’Inghilterra, non doveva essere molto gradito all’Austria, che vedeva vigilato il suo mare proprio là dov’esso comunica col resto del Mediterraneo. Ma la Francia se ne rallegrò ed il Bonaparte trasse profitto dalla poca armonia dei collegati per accarezzare la Russia e firmare la pace con essa (ottobre 1800). Pertanto la Repubblica, riprese le ostilità contro l’Austria che sola rimaneva in armi, avrebbe potuto riparare all’errore di Campoformio, se l’armistizio di Treviso non avesse condotto alla pace di Eunéville (febbraio 1801). Da parte della causa franco-italiana nell’Adriatico qualche cosa però si guadagnava, perchè infatti, fino alla conclusione della pace, Ancona era lasciata al governo consolare, e per di più Ferdinando di Napoli, minacciato