321 ed aiutare con tutte quelle provisioni che aveano seco e colle altre che erano per viaggio, riducendosi quanto a sè a mangiar anco 1’ erba, non ci fu modo di ritrarre il principe dal suo divisamente e si partì avviandosi a Corte per farsi incontro ai legni annonarii che col duca di Sessa venir doveano da Messina (1). Insisteva il capitano veneziano Giacomo Fo-scarini, dopo che fu per tal modo provveduto ai bisogni dell’armata, che D. Giovanni scegliesse centocinquanta delle migliori galee e con quelle si avviasse a capo Matapan o al capo Malio per attraversar 1’ armata nemica e combatterla avanti che entrasse nello stretto (dei Dardanelli) ovvero per fare l’impresa di s. Maura o quella di Castelnovo, ma non volle accettare nessuno dei proposti partiti, e addu-cendo la stagione ornai avanzata, si risolse di voler partire e ritirarsi in Sicilia siccome fece, nel che non è a dubitarsi, eh’ egli non seguisse segreti ordini di Filippo. Dopo la partenza della flotta cristiana, i popoli di Brazzo di Maina e d’ altri luoghi della Morea che s’ erano dati ai Veneziani (2) si videro costretti a tornare sotto i Turchi; il capitano Giacomo Foscarini dovette ridursi a Corfù. Di tale avvilimento delle armi veneziane generosamente si sdegnava il Foscarini, il quale ritornato dalla poca gloriosa spedizione indirizzava al Collegio una molto vigorosa scrittura (3) nella quale rendendo conto del suo operato, diceva aver egli avuto all’ordine l’armata fino dal marzo e in tal condizione da poter intraprendere grandi cose, stando ancora la flotta turca a Costantinopoli, ma a tutto essere stato impedimento il riguardo che il governo avea raccomandate si usasse a D. Giovanni. Tuttavia siccome questi era sempre (1) Secreta Sanato 8 novembre 1572. (2) Accettazione di Maina 4 rnag. 1571. Senato Registro Mar. (Bi Relazione del dar. sig. Giacomo Foscarini il cav. che fu generale 1’ anno 1572 e 1573. Nella filza : Relazioni dalla ¡jnarra di Cipro all’ Arcb.