54 L’ADRIATICO riandrò, erano in relazioni d’affari con gli Etruschi sul versante occidentale d’Italia, non abbiano iniziato un traffico regolare con la Padana, se non dopo l’espansione etrusca per questa vallata e la comparsa di quel popolo sull’Adriatico in sèguito al sorgere di Adria. Tale espansione pare avvenisse, per concorde affermazione degli antichi, confortata dall’archeologia, nel vi secolo. Mentre infatti nelle tombe etnische a sud dell’Appennino emiliano trovansi oggetti greci (vasi precorinzi, corinzi ed attici) del vii secolo e del principio del vi, i quali provenivano certo per la via del M. Tirreno, quelli che si rinvengono nelle tombe etnische felsinee e che presumibilmente giungevano per l’Adriatico, non sono anteriori alla fine del vi secolo (r). Il che proverebbe che i Greci si accostarono alle foci del Po, quando gli Etruschi da poco v’erano scesi dall’interno, ossia che gli scambi etrusco-ellenici nell’alto Adriatico s’iniziarono fra il vi ed il v secolo. Nel medesimo tempo prendeva andamento il commercio fra Greci e Veneti. Questi infatti verso il v secolo trattavano non soltanto con gli Etruschi del Bolognese ma con i Greci per i lidi dell’Adriatico, ricevendo da essi i germi dell’arte rappresentativa ed apprendendo, insieme con gli altri popoli italici, i primi rudimenti della scrittura: il Museo atestino conserva esemplari di vasi (*) Brizio, Età preistorica - Gli Etruschi, p. cxxxxiv-cxxxxv.