ÓRECI E ROMANI li9 fachium, Durazzo). La grande Via Egnatia, che attraversava la Macedonia da Durazzo a Tessa-lonica (Salonicco) e che più tardi fu proseguita fino a Bisanzio, congiungeva l’Adriatico all’Egeo ed al Ponto Eusino. Era però frequentata meno di quanto si crederebbe, come ci assicura il modesto sviluppo delle città situate su di essa. L’Epiro era in condizioni meno felici delle altre due provincie, data la sua decadenza e la natura selvaggia del suolo. Buthrotum (Butrintò) in faccia a Corcira (Corfù), che la tradizione voleva fondata dai Troiani, era in dissoluzione; e Nicopolis, la città della vittoria, per quanto non dividesse le sorti poco liete di altre piazze marittime, non corrispose alle aspettative d’Augusto che l’aveva innalzata in faccia al promontorio d’Azio. In quanto alla Grecia, andava lentamente scomparendo la missione, che quella aveva con mirabile gloria sostenuto per tanti secoli, di essere cioè il tramite della vita e dell’operosità civile fra l’Oriente e l’Europa. L’Italia, innalzatasi con Roma, a maggior grado di forza e d’unità subentrava lentamente al mondo ellenico ed i mercanti latini, i cui navigli correano ininterrottamente i mari fra le ricche contrade dell’Asia Minore ed i porti italici, erano ornai gli arbitri del Mediterraneo. Chi non vede in quale e quanta considerazione salgano l'Adriatico, l’ionio e l’Egeo nel moltiplicarsi degli scambi intellettuali ed economici fra Roma ed il Ponto, fra la nostra Peni-