CONCLUSIONE 519 penisola e dalla Germania, perdendo, contemporaneamente all’abbandono dei mari settentrionali, il predominio sull’Adriatico ch’essi godevano pieno ed intero con l’occupazione del Lombardo-Veneto. Ma la vecchia monarchia rimaneva ugualmente un grande stato svolgente le sue industrie ed i suoi commerci. Possedendo insomma le qualità proprie d’una vera potenza, sentì bisogno d’espandersi e cercò naturalmente i suoi sbocchi sul mare. Dove trovarli ? Da ogni lato essa trovavasi chiusa, ad eccezione che sull’Adriatico, dove però deve condividere il dominio con l’Italia. L’Adriatico poi, la geografia ce lo insegna, non può essere il bacino vero e naturale della monarchia austro-ungarica, perchè, se si toglie la zona dell’Isonzo ossia l’estremo tratto orientale della Padana, la natura, disponendo enormi massi montuosi e le catene lungo la costa dalmatica e quasi a strapiombo sul mare, pare ammonisca quello stato essere l’Adriatico riservato ad altro popolo e perciò dover esso cercare i suoi sbocchi verso altra parte. Invero il bacino naturale dell’Austria-Ungheria lo si ritrova seguendo il corso del Danubio ed è precisamente il mar Nero: via però ch’è preclusa dalla Rumania e dalla Russia. Subordinatamente la monarchia asburghese sarebbe consigliata da ragioni geografiche a procurarsi uno sbocco verso l’Egeo; perchè, qualora si risalgano i corsi d’al-cuni affluenti di destra del medio Danubio e spe-