io6 i/ADRIATICO geva a purgare i mari dalla rinnovata pirateria, alimentatasi durante la guerra. I corsari erano ricomparsi sull’Adriatico lungo il litorale della Dalmazia, i cui abitanti, ribelli alla signoria di Cesare, erano appoggiati dalla squadra del legato pompeiano M. Ottavio. Cosicché nell’anno 47, allorché Cesare, riordinato l’Egitto, era passato nell’Asia Minore, l’Adriatico diveniva teatro d’una lotta che non era se non un’appendice della precedente. I luogotenenti di Cesare si trovarono per un istante in una pericolosa situazione, donde finalmente li trasse P. Vatinio, il quale, accorso da Brindisi, decideva in un felice scontro fra Lesina e Curzola le sorti di questa guerrieciuola. Durante le lotte intraprese da Cesare per vincere le ultime resistenze pompeiane, che caddero infatti sui campi di Tapso e di Munda, apparisce che la superiorità navale era ormai dalla parte di lui. Erano però tutt’altro che trascurabili le forze marittime del nemico ed in sèguito, durante il secondo Triumvirato, si vedrà quanto potesse ancora la fortuna pompeiana sul mare. La morte di Cesare fu cagione di grave contesa circa il governo delle provineie, avendo M. Antonio, fattosi padrone della situazione, pensato di togliere ai due capi dei congiurati, M. Bruto e C. Cassio, le provineie che Cesare avea loro assegnato, rispettivamente la Macedonia e la Siria. Ecco perchè i due fuggitivi erano corsi in Oriente, dove anche si ripromettevano di ritrovare i più