438 CRONOLOGIA STORICA BERENGARIO o RAIMONDO BERENGARIO. L’anno 1023 non dopo BERENGARIO succedette a Raimondo I suo padre. Egli fu quasi sempre in contesa con Gui-freddo arcivescovo di Narbonna a motivo dei rispettivi loro possedimenti, e spesso ruppero in aperta guerra avendo più d’una volta il prelato unite le armi spirituali alle temporali per soverchiare più efficacemente il suo nemico. Berengario per parte sua cader fece sopra Guifreddo le folgori di Roma, dando a .conoscere al papa i suoi licenziosi costumi. V’ ebbe per altro tra essi qualche passeggierà riconciliazione in cui Berengario nel 1048 si portò in aiuto di Raimondo Berengario I conte di Barcellona contra i Mori, c Raimondo per rimunerarlo gli fece dono della città di Tarragotia che per altro non sembra essere stata dai suoi successori conservata. Egli morì sul finire di marzo 1067 lasciando da Garsinde di Bezalu da lui sposata circa il 1010 tre figli, Raimondo, Bernardo e Pietro che lui vivente e per la sua abdicazione si divisero la viscontea di Nar-boiina e nell’ ottobre 1066 ultimarono le loro differenze coll’arcivescovo Guifreddó. I mediatori di tale componimento furono Raimondo conte di Saint-Gilles, Raimondo conte di Cerdagne, i vescovi di Tolosa, di Line c. di Gi-ronna, Berengario di Menerlie ed altri signori. Mercè il trattato conchiuso i visconti riconobbero la signoria immediata dell’arcivescovo per tutto ciò ch’egli possedeva in quella, metà della città di Narbonna di cui i re francesi avevano dato il dominio ai predecessori del prelato. La signoria immediata dell’altra metà di Narbonna apparteneva a Raimondo di Saint-Gilles nella qualità di conte particolare di Narbonna e fu dai visconti riconosciuto in questa parte a loro signore ( Vaissete). Berengario ebbe pure dal suo matrimonio una figlia di nome Rixinde maritata a Bernardo visconte di Milhaud. Tra le lettere di Yves di Chartres, una se ne vede di papa Alessandro II scritta al visconte Berengario con cui lo felicita-di aver salvata la vita agli Ebrei delle sue terre che alcuni fanatici passando pel Narbonnese per recarsi ad una crociata contra i Saraceni di Spagna,