47° CRONOLOGIA STORICA l’ambizione di Guglielmo e si finalmente in vista degl’interessi di Almodis di Tolosa sua zia che veniva esclusa dalla tutela di sua nipote. Guglielmo non essendo disposto a cedere alle pretensioni di Alfonso si venne dall’una e l’altra parte all’armi; ma fu da amici comuni negoziato un accordo con cui i due antagonisti dovevano dividersi tra loro la contea di Melgueil per goderne per lo spazio di sei anni sino a che avessero rinvenuto di comune consenso un partito convenevole a Beatrice. Ma Guglielmo dimenticando ben {»resto i suoi impegni, promise all’insaputa del«eonte di To-osa la mano della giovine contessa a Berengario Raimondo conte di Provenza. Alfonso consapevole di questo trattato ricominciò la guerra col signore di Montpellier e nel tempo stesso dichiarolla al conte di Provenza; guerra che rimase sospesa nel ii34 queRa che fu costretto Berengario Raimondo di fare ai Saraceni di Spagna e che si terminò l’anno dopo mercè il matrimonio di Beatrice col conte di Provenza di consenso del conte di Tolosa. La famiglia degli Aimons possedeva ereditariamente la vicaria di Montpellier. Guglielmo essendosi avvisato di conferire questa carica ad un’altra famiglia, quella che ne rimase spogliata si sollevò e destò nel 1i una sedizione in Montpellier all’occasione di un'nuovo omaggio che pretendeva Guglielmo dagli abitanti della città. Guglielmo costretto a fuggire scrisse dal castello di Lates ov’erasi riparato a papa lnnocenzio II cui riguardava per immediato signore di Montpellier, per persuaderlo a prendere le sue parti, e lnnocenzio con lettera i.° gennaio 1142 incaricò i vescovi della provincia di proibire ai lor diocesani qualun- 3ue comunicazione colla città di Montpellier e in una secon-a lettera che segui poco dopo la prima, esortò quei prelati a fare ogni loro sforzo per distornare il conte di Tolosa dal partito da lui preso a favor dei ribelli. Ma non avendo le rimostranze dei vescovi fatta veruna impressione sul conte, lo scomunicarono giusta gli ordini del papa. L’anno 1 »43 Guglielmo col soccorso dei Genovesi pose l’assedio davanti Montpellier costringendone ‘gli abitanti per difetto di viveri ad aprirgli le porte sul finir di settembre. I Genovesi se ne ritornarono soddisfatti della generosità di Guglielmo che li esentò dal pedaggio sulle sue terre ed accordò loro uno