AUSTRIA, FRANCIA, ITALIA 371 pendenze del nuovo impero, il quale giustificava l’acquisto, accusando il piccolo stato d’avere favorito le aspirazioni della Russia. A dire il vero, la repubblica di S. Biagio, che nel passato s’era considerata autonoma rispetto a Venezia ed era anche stata tributaria della Porta, conservò per allora franchige ed amministrazione proprie. Ma sul principio del 1808 questa condizione di cose cessò, ed il 30 marzo il territorio ra-gusino fu diviso in tre dipartimenti. Con la sua autonomia erasi conservata prospera assai, tanto che, alla caduta di Venezia, in cui non ebbe a soffrire nè danno nè mutamento, disponeva d’una forza di quasi 400 legni mercantili, con una rendita annua di 700.000 fiorini; e ciò su una popolazione di 35.000 anime. Da allora essa andò decadendo ; ma la causa di ciò, più che nella politica francese, devesi ricercare nella crisi generale apportata dagli avvenimenti, la quale ebbe per effetto di spostare il centro dell’attività nel basso Adriatico da Ragusa a Bissa. Durante le felici operazioni della fiotta inglese, Bissa divenne uno dei convegni commerciali più frequentati in detto mare. S’impegnò, per effetto dell’occupazione di Ragusa, una guerricciuola tra Francesi e Russo-Montenegrini; e questi tentarono d’impadronirsi di quella città, finché nel luglio vennero ributtati dal sopraggiunto esercito del Molitor. Napoleone doveva quindi fare i conti con la