L’ADRIATICO superiore, fu considerata come parte dell’Italia stessa, e gli Albanesi d’oggidì sono un avanzo di queU'antica popolazione illirica, la quale, in origine, doveva estendersi lungo l’Adriatico dalla foce del Po, lungo l'Istria, la Dalmazia e l’Epiro fin verso l’Acarnania e l’Etolia e, nell’interno, occupare la Macedonia superiore, la Serbia e la Bosnia, oltreché l’Ungheria a sud del Danubio (I). L,a latinizzazione della Dalmazia è opera dell’impero e ne costituisce uno dei fatti più salienti, perchè lo stato romano, così operando, riuniva la sponda orientale dell’Adriatico alla culla della civiltà latina; in ima parola familiarizzava questo campo di navigazione a Roma, lo rendeva un lago schiettamente italiano. Nelle ripartizioni dellTmpero, che avvennero 0 con la Tetrarchia o con l’ordinamento di Costantino o in sèguito alla morte di Teodosio, la Dalmazia e le province fra l’Adriatico e il Danubio si trovarono sempre collegate a Roma e fecero parte della Prefettura italica da cui non si potevano staccare, perchè ragioni nazionali, economiche e politiche le avevano ornai avvinte alla capitale. Sull’altra sponda il confine, o amministrativo o politico, fu sempre quello della Boiana, e perciò 1 paesi del Norico e dell'illirico superiore vennero a godere gli stessi benefici della nostra penisola. « Col regime imperiale — scrive il Mommsen — (*) Mommsen, Le provincie romane, cap. VI.