GRECI E ROMANI 67 quando mosse contro Dione, che avea tentato di sollevare Siracusa contro il tiranno, « stava con molte forze nelle Puglie, dove aveva di recente fondate due colonie » (’). Ma non si sa quali; il Beloch opina che una fosse « quella Napoli di terra di Bari, che per il suo nome medesimo dimostra di essere d’origine greca» (2). Da caduta del dominio dionisio nel 343 a. C., per opera di Dione, indebolì l’imperio commerciale di Siracusa, e ciò ebbe una notevole ripercussione anche nell’Adriatico, dove Taranto, che aveva osteggiato la politica invadente di quella città, riprese vigore anche in quel mare, che per mezzo secolo era stato una specie di lago siracusano. Ma le cose cambiarono allorché apparve Aga-tocle (317-289), il quale potè debellare il partito oligarchico di Siracusa ed insignorirsi della città, anche mercè l’aiuto di navi e soldati, mandatigli dai Tarentini. Sebbene distratto dalla guerra contro i Cartaginesi, negli ultimi anni di sua vita, insignoritosi di Corcira (Corfù), assicuratesi salde amicizie in Epiro ed alleatosi con gli Iapigi ed i Peu-cezi, riprese la politica dei due Dionigi; il che sembra suffragato dal ritrovamento di monete si-celiote lungo il lido italiano dell’Adriatico. In complesso però, dopo di Agatocle, le forze (*) Pais, La colonizzazione greca sulle coste dell’Adriatico, ecc. (2) L’impero siciliano di Dionisio (Atti Accad. Lincei, 1881, serie III, voi. VII).