DEI GRAN FEUDI 97 I primi magistrati nelle corti delle città, i prevosti dei naviculari ed i capi di alcune altre corporazioni ottenevano il titolo di conte quando erano divenuti veterani:, ma era questo il meno onorevole. Sidonio Apollinare nota eli’ essi terminavano la loro carriera quando la cominciavano gli altri. Sotto il regno di Diocleziano i proconsoli ed i pretori essendo stati creati duchi o conti, riunirono in sè i due poteri. I Franchi e gli altri barbari adottarono questo reggimento al loro entrar nelle Gallie, ed ebbero duchi c conti che amministravano del pari la giustizia, le armi e le finanze. Essi erano sorvegliati da legati missi dominici che vernano mandati dai re nelle provincie per riformare gli abusi c mantenere l’ordine pubblico ( Grog. Tur. lib. 8 cap. 18 ). L’autorità di un duca estendevasi su parecchie città, delle quali però non era fissato il numero. Nicezio ottenne dal re Gontran un ducato che comprendeva l’Auvergne, il llouergne e la diocesi d’ Uzes (ibid. cap. 26). Ennodio creato duca dallo stesso principe , non avea in questa qualità che la Turenna e il Poitou ( ibid. lib. 9 cap. 7 ). Dipendenti dai conti eranvi dei giudici per le cause civili tra i sudditi del fisco ( ibid. lib. io cap. 5 )\ ma il loro potere era limitato a quelle che non interessavano nè le proprietà nè lo stato civile delle persone (Marrhulf! formid. 9). Un altro sostituito del conte portava il nome di centenario. A lui appartenevano le cause degli uomini liberi in un grado corrispondente alla giurisdizione del giudice. L’uno e l’altro di questi ufficiali erano i- consiglieri del conte. I conti delle marche 0 frontiere provveduti di un’altra contea ottennero da Carlo Magno il permesso di conservarla e nominarvi un visconte (Dom. Boutj. tom. VI p. 359^ tom. VII p. 3i4; tom. Vili p. 384 e 554)- I conti dell’interno seguendo il loro esempio, si diedero essi pure dei luogotenenti, che unirono le funzioni dei centenari e quelle dei vicari. Sotto il primo rapporto essi potevano chiamare al loro giudizio gli uomini liberi, moltiplicandolo sovente per abuso