268 i/ ADRIATICO orientale sottoscrivono dei patti fra loro; ne troviamo, ad esempio, uno del 1279 fra Ragusa e Cattare (‘), un secondo del 1286 fra Spalato e Traù ed altri ancora. 1/ultima specie di accordi è quella che si riferisce ai sovrani slavi ed ungheresi. Sotto questo rispetto i trattati segnati con essi, o dalla Dominante o da parte delle altre comunità adria-tiche, sono numerosi e per lo più seguono a contese, a guerricciole, a piraterie che quei principi favorivano a danno specialmente di Venezia e dei suoi protetti. Anche elementi italici compariscono in questo genere di accordi; serva, ad esempio, il richiamo di Federico II da Acquapendente (1244) « universis hominibus Dalmasii fi-delibus suis » all’obbligo di reprimere la pirateria sulla costa pugliese, il quale farebbe capire che gli autori appartenevano all’altra sponda ; valga ancora l’alleanza contratta a scopo politico e militare da Carlo d’Angiò con Sebenico e con Spalato nel 1274. Ma il più saliente di questi obblighi mi sembra quello segnato il 27 settembre 1186 tra Ragusa da un lato e Stefano Nemania, gran Jupan di Serbia, con i fratelli .Strazimiro e Miroslavo dall’altro (2). f1) « Homines Catari possint navigare et naulizare cum lignis Ragusinorum » ; però « si Catarinus navigaverit cum ligno foresteriorum et iverit in tèrras Sclavonie, libere vadit et nichil solvat diete doane », cioè a quella di Ragusa (Monumenta,, ecc.). (2) «... Pacem fecerunt, videlicet: ut omnia mala, que retro