DEGLI IMPERATORI DEL GIAPPONE 85
Naugato, rinomata perle copiose sue miniere d’argento. Ne fu- però assai bene risarcito al suo ritorno in questa città dalla docilità colla quale gran numero di abitanti ascoltarono la parola di Dio che loro annunciava. 11 principe o re di Naugato fu una delle sue conquiste. Avendo mandato il santo apostolo a Fucheo, luogo della sua residenza, obbligò i bonzi ad entrare seco lui a conferenza. Xaverio ne convertì alcuni c il re stesso riconobbe la verità del cristianesimo, ma l’austerità della sua morale il distolse per allora dall’abbracciarlo. Maggiore fu l’effetto che produssero le prediche e- le conferenze private che Xaverio fece al popolo, il quale accorreva in folla a ricevere il battesimo. Il santo uomo dopo aver soggiornato due anni e quattro mesi al Giappone s’imbarcò il 20 novembre 1551 per ritornare all’Indie, donde mandò tre gesuiti suoi confratelli per vegliare alla conservazione del cristianesimo da lui introdotto. Giunto clic fu a Malaga concepì il divisamento di passare alla China per portarvi la , luce delP Evangelio, e siccome opponevasi alla esecuzione del suo progetto il rigore delle leggi chinesi che proibivano l’ingresso agli stranieri c specialmente ai Portoghesi, egli per vincere questo ostacolo propose al governatore di Malaga di spedire una ambasciata alla China in nome del re di Portogallo a chiedere il permesso di esercitarvi il traffico, sperando che ove lo ottenesse, i predicatori evangelici non incontrerebbero più in quell’impero le stesse difficoltà. E benché il governatore Alvares d’Atayde avesse male accolta la sua proposizione, egli non ristette dall’imbarcarsi sovra un legno che partiva per l’isola di Sancian posta sulla spiaggia della provincia di Quantong. Ivi morì il 2 dicembre i5Ò2 in età di quarantasei anni avendone passati dieci e mezzo nell’Indie. L’Evangelio dacché fu partito continuava a far progressi nel Giappone. I re di Naugato, di Bungo e di Arima ricevettero il battesimo e contribuirono col loro esempio alla conversione di gran numero dei loro sudditi. Questi principi l’anno i58a ad istanza de’gesuiti missionari spedirono una solenne ambasciata a papa Gregorio XIII per assicurarlo della loro filiale obbedienza. I membri che la componevano furono magnificamente accolti nel loro passaggio pel Portogallo, come lo furono a Roma, ma essa fu male interpretata dai politici del Giappone.