AUSTRIA, FRANCIA, ITALIA 407 dell’alto Adriatico. Per la monarchia di Vienna certo eran di troppo, almeno allora, due sbocchi su quel mare e, data la sua conformazione geografica oltre le ragioni politiche, ne veniva che il miglior trattamento usato verso Trieste facesse notevolmente scapitare la rivale. Ma l’Austria aveva tutto l’interesse politico di conservare la città delle lagune ed il paese fino al Mincio, perchè ciò equivaleva a tenere fortemente un piede in Italia ed a frustrarne ogni tentativo di riscossa. Non restava dunque che attendere dagli avvenimenti europei la soluzione del problema veneto ; e questa venne dal conflitto austro-prussiano per i ducati danesi, il quale portò ad un’intesa fra Prussia ed Italia. Ognuno dei due stati mirava alla soluzione di due importantissimi quesiti, l’unificazione germanica e l’unificazione italiana, ambedue a danno dell’Austria. Cosi l’opera presagita dal Cavour, favorita dal Mazzini, fu compiuta nel ’66, iniziatore il Bismark, col pieno accordo del nostro governo. Non mi dilungherò sulle trattative diplomatiche che seguirono fra le potenze prima che la guerra scoppiasse. A me basta rilevare anzitutto che il Gabinetto di Firenze non accettò l’offerta della Venezia, fattagli dall’Austria col mezzo di Napoleone III, e ciò per due motivi ben fondati: l’uno che l’Italia non intendeva venir meno al trattato d’alleanza con la Prussia; l’altro che non voleva sentirsi nuovamente e maggior-