DEI VISCONTI DI NARBONNA /rfi sorte degli altri due. Matilde tenne sino al 111 i la .tutela dc’suoi tigli, e si qualificò sempre per contessa. A Y M E R I II. L’anno no5 o 1106 AYMERI, malamente chiamato Guglielmo nella cronica di Maillczais, primogenito di Ay-mcri I, ereditò solo ad ésclusione dei fratelli la viscontea di Narbonna. Nell’ottobre ma Aymeri e l’arcivescovo di Narbonna di concerto cogli altri signori della provincia abolirono la barbara pratica stabilita su quasi tutte le spiaggie di Francia d’impadronirsi degli avanzi de’ vascelli naufragati; e con l’atto li abolizione fu fermato eli’essi avanzi apparterrebbero al padrone del legno di qualunque nazione egli fosse, eccettuati soltanto i Saraceni. L’anno 1107 Aymeri avea fatto omaggio a Riccardo arcivescovo di Narbonna pei beni ch’egli teneva dalla sua chiesa; ma ntm guari dopo essi si disgustarono. Nel 1117 avendo Riccardo scomunicato il visconte cadile nelle mani dei suoi famigli che Io rinchiusero in istrutto carcere; e il prelato per riacquistare la sua libertà li costretto di accedere a tutte le domande d’ Aymeri, il'quale nel 1134 partì col conte di Tolosa in soccorso di Alfonso I re d’Aragona che stringeva d’assedio Fraga sulla frontiera dei suoi stati. L’anno stesso egli fu ucciso con pa-ccchi altri signori in una battaglia combattuta il 17 lugfo davanti quella piazza eli’era difesa dai Mori. Questo principe avea di già segnalato il suo "valore contra quegl’infoltii nel 1114 all’assedio di Majorica. Egli era stato maritato due volte, i.° con Ermengarde che morì al più tardi nel 1129, 2° con Ermessinde da lui sposata nel gennaio fido. Da queste due mogli lasciò due figlie in tenera età, ciascuna delle quali portò il nome della propria madre. Si ve là in seguito che cosa sia di esse avvenuto.