DEI CONTI DI FOIX 4*5 Carlo delfino c reggente a liberare la famiglia regia tenuta assediata nel mercato di Meaux dai Parigini ribelli uniti alla fazione della Jacquerie. Egli entrò in guerra 1’ anno stesso col conte d’Armagnac rapporto alla contea di Bearu che ciascuno pretendeva appartenergli. Ai 5 dicembre i3ya seguì la battaglia di Launac nella diocesi di Tolosa in cui fu sconfitto il conte d’Armagnac e fatto’ prigioniero dal conte di Foix in un al conte di Commingio, il sire d’Al-bret ed altri signori. L’anno i3yi Gastone Febo si disgustò colla sua sposa ed abbandonala dopo averne avuto un figlio dello stesso suo nome. L’anno seguente fu epoca disonorante d’ assai la memoria di Gastone Febo, se si presta fede a Frois-sart. Secondo lui pariito il duca d’Anjou da Tolosa nel mese di giugno 13^4 seguito dal contestabile de Guescliu per fare il conquisto del Bigorre contea gl’ Inglesi, fu visitato dal conte di Foix e secolui convenne 'di far consegnare ai Francesi il castello di Lourde dal governatore Arnaldo. de Berne suo congiunto e vassallo. Al qual effetto mandato de Berne a Ortez, gli si ingiunse di render la piazza al contestabile. De Berne con tuono dolce al tempo stesso e fermo lo ricusa attesa la fedeltà da lui debita al re d’Inghilterra. 11 conte che non avea mai potuto tollerare la contraddizione se gli avventa tosto addosso col pugnale alla mano, lo ferisce con cinque colpi, e lo stende a’suoi piedi: Ah! signore} disse lo sventurato de Berne nel cadere, voi non usale favore; mi avete mandato e mi’ uccidete. Conviene però confessare che la testimonianza isolata di Froissart, scrittore più elegante che non fedele, lascia qualche dubbio intorno una simile atrocità. L’anno 1377 Gastone Febo per assodare la pace conchiusa colla mediazione del conte d’Anjou col conte d’Ar-magnac, maritò suo figlio Gastone colla figlia.di quest’ultimo. Nel i38o essendo vacante il governo di Linguadoea tanto pel richiamo del duca d’ Anjou quanto per la morte del contestabile, fu dal re Carlo V proposto al suo consiglio Gastone Febo siccome il più proprio a pacificare gli spirili dei popoli di quella provincia, sommamente sdegnati delle contribuzioni di cui senza ragione li avea caricati il duca d’Anjou. Tutti i principi del sangue, dice Vaissetc, soliti