DEGLI IMPERATORI DEL GIAPPONE 65 Gli Jetta o segni celesti ilei Giapponesi, sono : 5. Tats, il Dragone 6. Mi, il Serpente 3. Torra, la Tigre 4- Ou, la Lepre 1. Ne, il Sorcio 2. Us, il Bue 7. Vma, il Cavallo 8. Tsitsuse, il Montone g. Sar, la Scimmia 10. Torri, il Gallo ossia il Pollo 11. In, il Cane 12. I, il Verro » Gli stessi nomi e stesso ordine si danno alle doli dici ore del giorno naturale ed alle dodici parti di cui » si compone ciascuna ora ; di guisa che sono in grado di » notare esattamente nella storia non solo il giorno nel quali le avvenne una cosa importante, ma anche P ora e la frali zione dell’ora. E però da osservarsi che quello eh’essi » chiamano giorno ò l’intervallo del tempo che passa tra il » levar e il tramontare del sole, e questo giorno è diviso in » sei parti od ore eguali, siccome in altre sei n’è la notte » contando dal tramontare al sorgere del sole. Da ciò proli viene che le ore variano ogni giorno in lunghezza, che » quelle del giorno seno più lunghe nella state che quelle » della notte, accadendo tutto l’opposto nell’inverno. » Il principio dell’anno giapponese cade tra il solsti-» zio d’inverno e l’equinozio di primavera, verso il 5 feb-» braio. Ma siccome i Giapponesi sono estremamente super-« sfiziosi nel celebrare il giorno del novilunio, cominciano n per ordinario l’anno nuovo col novilunio che precede o * sussegue immediatamente il 5 febbraio. Quindi il primo » anno del Kengo genrókf, che nel ciclo -appellasi Tsul-» suo je tats e corrisponde al nostro 1688, comincia il 2 » febbraio; il secondo di Genrokf detto nel ciclo Tsutsno » to ini, che equivafe al i68g, comincia il 24 febbraio-, il » terzo chiamato nel ciclo Kano se unta, eh’è il nostro » 1690, il g febbraio; il quarto chiamato Kano to tsitsuse, n eh’è il 1691, il 24 gennaio; il quinto detto Midsno » je sar, eh’è il 1692, il 17 febbraio; ed il sesto che cor-» risponde al i6g3, il 5 febbraio. Di due in due 0 di » tre in tre anni essi hanno il loro bisestile ossia sette ii anni bisestili in diccinove comuni, n (Kaempfcr tom. I pag. 134-136). Da ciò si scorge che l’anno giapponese è T. IX. 5